Galvanizzato dal grande successo ottenuto con The Stranger, Billy Joel fece ritorno in sala di registrazione con il producer Phil Ramone per registrare il seguito, 52nd Street. Invece di allontanarsi dal sound che aveva utilizzato in The Stranger, Joel decise di espanderlo, dando vita a una scrittura più sofistica e con qualche reminiscenza jazz. Con questo album Joel mise in mostra tutto il suo grande talento melodico e uno stile esecutivo molto grintoso, dimostrando di conoscere alla perfezione il modo in cui deve essere realizzato un disco. Se giudicato canzone per canzone, 52nd Street potrebbe sembrare inferiore a The Stranger, tuttavia tutti i brani in programma sono di buon livello – in effetti “Honesty”, “My Life” e “Until the Night” sono considerate tra le canzoni più belle di Joel – e si ascoltano sempre con grande piacere grazie all’elegante produzione di Ramone e alla vena melodica di Joel. Non si può che rimanere ammirati nel notare che con appena tre album al suo attivo, Joel era riuscito a trovare la formula giusta per produrre dischi di successo, una formula che non lo rese solo uno degli artisti più venduti della sua epoca, ma anche l’interprete più apprezzato del mainstream. 52nd Street costituisce la prova più evidente di questo grande successo.
Tracklist
Big ShotHonesty
My Life
Zanzibar
Stiletto
Rosalinda's Eyes
Half a Mile Away
Until the Night
52nd Street