Blue è il quarto album della cantautrice canadese Joni Mitchell, pubblicato nel giugno del 1971 dalla Reprise Records (MS 2038).
Fu sia un successo commerciale che di critica, raggiungendo la ventesima posizione nella Billboard Album Chart del settembre 1971. Il singolo Carey raggiunse la novantatreesima posizione della Billboard Hot 100 Chart[. Nel 2003 è stato inserito alla trentesima posizione nella lista dei 500 album più importanti di tutti i tempi, compilata dalla rivista musicale Rolling Stone[10]. Ha, inoltre, raggiunto la quattordicesima posizione (la più alta raggiunta da una donna) nella classifica 100 Greatest Albums of All Time a cura del canale televisivo VH1.
Dopo il successo dei suoi primi tre album e di canzoni come Woodstock, nel 1970 Joni Mitchell decise di prendersi una pausa. Mentre viaggiava per l'Europa imparò a suonare il dulcimer e scrisse molte delle canzoni che successivamente appariranno in Blue.
Nel marzo del 1971 le registrazioni erano pronte per la produzione. Originariamente la scaletta comprendeva anche tre canzoni scartate dai progetti precedenti dell'artista. All'ultimo momento la Mitchell decise di rimuovere due delle tre canzoni così da poter aggiungere nuove incisioni: All I Want e The Last Time I Saw Richard. Le canzoni eliminate sono Urge for Going portata al successo dal cantante country George Hamilton IV (pubblicata poi nel 1996 all'interno della raccolta Hits) e Hunter (The Good Samaritan) la quale invece non è mai stata ufficialmente pubblicata. Little Green, scritta nel 1967, è l'unica canzone vecchia che la Mitchell lasciò comparire in Blue.
Tra le prime pubblicazioni della Mitchell, questa malinconica e poetica collezione di canzoni autoreferenziali è la più acclamata, esplorando le varie sfaccetature delle relazioni sentimentali a partire dall'infatuazione, in A Case of You, fino all'insicurezza, in This Flight Tonight. Le canzoni presentano semplici accompagnamenti di pianoforte, chitarra e dulcimer degli Appalachi.